Digital Trasformation
15.12.2022

Il Building Information Modeling (BIM): un’opportunità da non perdere

Il periodo storico che stiamo vivendo è contraddistinto da un frenetico scambio di informazioni che, in maniera istantanea, rimbalza a suon di “tweet”, “like”, “follow” da un capo all’altro del mondo: strumenti quali Facebook, Instagram, Linkedin – solo per citarne alcuni – connettono milioni di persone a migliaia di chilometri di distanza consentendo un continuo intrecciarsi di informazioni e di condivisioni con un semplice click.

Siamo infatti tutti coinvolti da quella che viene definita l’“era digitale” o meglio ancora della Digital Transformation rappresentativa dell’incentivo alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, dove, appunto, l’informatizzazione è all’ordine del giorno.

In uno scenario così evoluto e aperto, non poteva non essere coinvolto il mondo delle costruzioni e dell’edilizia in generale.

Stiamo infatti nel vivo di una vera e propria rivoluzione epocale nel mondo delle costruzioni che, per propria indole e dei sui principali attori, è da sempre considerato un settore chiuso, dalle maglie molto strette, dalle quali difficilmente è possibile “estorcere” una qualche informazione aggiuntiva.

In tale contesto il Building Information Modeling rappresenta lo strumento o meglio ancora la tecnologia cardine per calare i principi alla base della Digital Trasformation nel settore delle costruzioni.

BIM
BIM

Ma perchè il BIM e quali benefici può portare una sua corretta implementazione?

Chi lavora in BIM ha una maggiore capacità e controllo di interscambiare e di gestire il grande flusso di informazioni direttamente connesse alla progettazione (architettonica, strutturale, impiantistica, ecc.), ma anche legate alle attività di gestione dell’opera durante la sua vita utile.

Sì, perché il BIM racchiude in un unico database tutta la vita utile dell’opera in studio permettendo così di non disperdere le informazioni implementate nel corso della sua progettazione e di registrarle in maniera puntuale, garantendo una reale continuità tra le fasi della vita dell’edificio: la progettazione diventa in automatico la registrazione e l’immagazzinamento del “dato” implementato, memoria e bagaglio di informazioni. Ogni evento progettuale concorre, in maniera univoca, alla definizione delle componenti dell’edificio o delle sue parti, che, pertanto, risulteranno fortemente collegate l’un l’altra, validando il concetto che nessuna cosa ha significato in sé stessa se non quando ha relazione con tutte le altre che intervengono nel medesimo processo.

È evidente che in tale contesto i profili professionali implicati sono molteplici, coinvolgendo architetti, strutturisti, impiantisti, ma anche committenti privati e stazioni appaltanti, cioè chi si occuperà della gestione vera e propria dell’opera. La progettazione è perciò circolare, a tutto tondo – al cui centro è posta l’opera – grazie al continuo e serrato interscambio di informazioni tra tutti i partecipanti.

Migliorando il livello comunicativo si riducono drasticamente il rischio di errori, le omissioni, le incomprensioni (aspetti che portano come ovvia conseguenza ritardi già nelle fasi progettuali) e che crescono - anche esponenzialmente - in fase realizzativa. La logica conseguenza di tale ridondanza progettuale/esecutiva è l’incremento dei costi di progettazione e di realizzazione con la necessità di varianti in corso d’opera e perdite economiche per mancati ritorni di investimento.

Che sia ormai anacronistico e deleterio pensare al BIM come un “optional” o una moda del momento, è ormai più che evidente: se il Codice degli Appalti l’ha introdotto di fatto nel mondo degli appalti pubblici, il recentissimo Decreto CAM 2022 entrato in vigore dal 4 dicembre 2022, spinge operatori e stazioni appaltanti al suo utilizzo massivo. Ma magari di questo aspetto ne parliamo in un’altra occasione.

Oggigiorno gli ambiti applicativi dei processi legati al BIM sono molteplici, si pensi ad esempio – ragionando su piccola scala - alla creazione dei Digital Twin nella fase di Operation & Maintenance; ampliando la scala i concetti si concretizzano nella possibilità di gestire e pianificare le Smart Cities; ed infine calando il BIM nelle dinamiche della Business Analysis, è possibile estenderne le applicazioni ai processi di Data Analytics e Business Intelligence. Insomma, le tematiche sono molteplici e dai risvolti tecnici ed economici importanti, che sia un’azienda o un professionista l’importante è adoperarsi fin da subito per farsi trovare già pronti al momento della richiesta.

Articolo scritto da:

Fotografia di Davide Barbato

Davide Barbato

Collaboratore esterno

Ph.D. Docente a contratto presso il Dipartimento di Ingegneri Civile dell’Università degli Studi di Salerno, Founder & CEO e BIM Manager della società di ingegneria BIM-Lab.net Project srl.

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