Rivoluzione industriale 5.0: una nuova era dell’umanità!
La Digital Transformation sta accadendo, anche sospinta dal PNRR, nell’applicazione ibrida del Modello tedesco di Industry 4.0 e quello di matrice americana Smart Manufacturing.
Nel suo mandato di abilitare l’interconnessione e la cooperazione di tutte le risorse utilizzate nella fabbrica e lungo la catena del valore sta rivoluzionato le fondamenta non solo del modo con cui si producono e distribuiscono beni e servizi ma l’intera economia ed ancora di più il modo di vivere. Per questo possiamo affermare che siamo al centro di un cambio di paradigma. La tecnologia, permettendo la maggiore integrazione delle risorse, genera del valore addizionale, riducendo le inefficienze, valorizzando la conoscenza, e migliorando la capacità di pianificare e reagire portando la necessità di una nuova centralità della persona e dell’essere umano. Mentre quindi la rivoluzione dell’Industry 4.0 è ancora in pieno divenire, emerge l’urgenza di una nuova rappresentazione del cambiamento: Industry 5.0 portando al centro proprio il valore di interazione sinergica tra uomo e macchina. L’Industry 5.0 mette in risalto il potere dell’intelligenza umana, promuovendo la collaborazione tra lavoratori e macchine, integrando le migliori qualità di entrambi i mondi.
Sarà un’epoca in cui l’uomo guiderà la tecnologia per creare un ambiente di lavoro più umano, creativo e flessibile ed essere sulla soglia di una nuova rivoluzione industriale che darà vita a un futuro in cui l’uomo sarà il vero motore del progresso.
L’Industry 4.0 ha indubbiamente portato un notevole aumento delle performance industriali attraverso l’implementazione di avanzate tecnologie digitali, trasformando i processi di produzione e creando fabbriche e organizzazioni intelligenti e interconnesse. L’integrazione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things, il Cloud Computing, la robotica, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale ha generato risultati straordinari in termini di efficienza, ma allo stesso tempo ha suscitato preoccupazioni tra i lavoratori. Le principali riguardano la paura di essere rimpiazzati, specialmente nell’automazione dei processi, l’aumento del carico di lavoro dovuto all’accelerazione dei ritmi lavorativi e lo stress percepito nel colmare il divario di conoscenze necessario per trarre vantaggio da queste nuove implementazioni. È fondamentale comprendere che l’Industry 4.0 mette ancora più in evidenza la necessità di un’interfaccia uomo-macchina, in cui l’individuo non è semplicemente utilizzatore dell’ ecosistema tecnologico, ma dovrebbe essere il regista e l’orchestratore di tale ecosistema.
Inoltre, è cruciale affrontare questioni etiche e modelli di sostenibilità economica e impatto sociale che emergono da questa rivoluzione industriale. Infatti, non considerare le dimensioni emotive e sociologiche può portare al fallimento di molti progressi nella digitalizzazione. È imperativo creare un equilibrio tra l’adozione delle tecnologie avanzate e il rispetto dei valori umani, promuovendo un approccio etico che ponga l’individuo al centro del cambiamento tecnologico.
La comprensione di queste dinamiche e l’attuazione di un modello di sviluppo sostenibile ed equo sono fondamentali per garantire che la digitalizzazione non solo porti vantaggi economici, ma migliori anche la qualità della vita delle persone e contribuisca al progresso sociale. Soltanto abbracciando pienamente il ruolo centrale dell’essere umano e riconoscendo l’importanza delle dimensioni emotive e sociali, potremo realizzare il vero potenziale di questa rivoluzione tecnologica.
La Commissione Europea ha stabilito precisi obiettivi in merito in tema di competenze digitali dei cittadini – trasformazione delle imprese – infrastrutture digitali sicure e sostenibili – fruibilità dei servizi pubblici definendo il 26 Gennaio del 2022 la dichiarazione dei diritti digitali del cittadini UE: persone al centro – libertà di scelta – sicurezza e protezione – solidarietà ed inclusione – partecipazione – sostenibilità Primo tra tutti porre le persone ed i loro diritti al centro della trasformazione digitale.
Numerosi anche gli esperti del settore hanno riconosciuto l’urgenza di una nuova rivoluzione industriale che, pur agendo con gli strumenti e le implementazioni dell’Industry 4.0, ri-orienti il focus sui lavoratori, considerando i loro bisogni, punti di forza e benessere generale. Questo innovativo paradigma si propone di creare un ambiente lavorativo in cui l’uomo e la tecnologia collaborino in modo sinergico, sfruttando al massimo le potenzialità di entrambi i mondi. Si punta a una combinazione armoniosa tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, attraverso un processo di empowerment dei lavoratori basato su tre pilastri fondamentali: resilienza (robustezza) , sostenibilità e un approccio human-centred.
In primo luogo, la resilienza (robustezza) diventa fondamentale per affrontare e adattarsi ai continui cambiamenti nel panorama lavorativo, abbracciando nuove competenze e adottando una mentalità aperta al cambiamento. In secondo luogo, la sostenibilità si rivela cruciale per garantire che le trasformazioni avvengano nel rispetto dell’ambiente, dell’economia e della società nel suo complesso. Infine, un approccio human-centred mette al centro delle attenzioni le persone, assicurando che il benessere, la dignità e l’autonomia dei lavoratori siano preservati e valorizzati e la capacità umana di includere ed adattarsi ai cambiamenti. Questo nuovo approccio mira a favorire la crescita e lo sviluppo dei lavoratori, garantendo al contempo la durabilità del sistema produttivo e il benessere generale delle persone coinvolte. In tal modo, si cerca di superare i limiti della rivoluzione tecnologica passata e creare una nuova era in cui l’uomo è al centro del progresso industriale.
Quali sono gli elementi chiave che caratterizzano un approccio Industry 5.0 dove tecnologia e umanità si fondono per creare ambienti di lavoro all’avanguardia e appaganti?
- Design di ambienti lavorativi adatti a promuovere il benessere, la salute e la sicurezza di chi vi opera e la sostenibilità economica, ecologica e sociale, applicando le tecnologie chiave dell’Industry 4.0 con lo scopo di creare valore per il fattore umano. La robotica può effettivamente coadiuvare gli esseri umani nell’esercizio dei compiti più gravosi e ripetitivi, la Realtà Aumentata e la Realta Virtuale amplificano le potenzialità umane e ottimizzano la formazione, l’Intelligenza Artificiale può assistere, organizzare e supervisionare il lavoro mentre l’implementazione di robot collaborativi può supportare i lavoratori nell’esecuzione di compiti a basso valore aggiunto, permettendo ai lavoratori di concentrarsi su compiti avanzati che richiedono necessariamente qualità umane come creatività, problem solving e pensiero critico.
- Il benessere è quindi anche una conseguenza garantita dalle tecnologie che mirano a creare ambienti di lavoro gratificanti, motivanti, complementari ai bisogni umani come sicurezza, inclusione, privacy, benessere fisico e mentale, autonomia e dignità lavorativa.
Quali sono i requisiti e le sfide che l’evoluzione verso l’Industry 5.0 impone agli operatori e alle tecnologie coinvolte nel mondo del lavoro?
Parallelamente all’Industry 5.0 si evolve anche la figura dell’operatore che diventa operatore 5.0. Il lavoratore dovrà evolversi assieme alle nuove tecnologie, risultando flessibile e resiliente ai numerosi cambiamenti che si susseguiranno. Con la consapevolezza di essere tornato il fulcro dell’attività produttiva ne consegue anche il senso di responsabilità del lavoratore, che dovrà essere affiancato in un percorso di formazione e di sviluppo adeguato per poter mantenere il controllo delle attività produttive ed effettuare un’evoluzione socio-tecnica incrementando le competenze digitali e l’adattabilità ai nuovi modelli operativi di lavoro. La tecnologia invece dovrà adeguarsi alla grande eterogeneità umana, evolvendosi sempre di più in una forma personalizzata in base al fruitore finale.
Quale attore avrà il compito cruciale di guidare e agevolare la transizione verso l’Industry 5.0? Quale sarà il ruolo chiave degli HR in questa trasformazione?
L’Industry 5.0 porta con se un bagaglio nuovo di opportunità e sfide per tutti gli stakeholders del mondo del lavoro, ma richiederà un coinvolgimento attivo di HR e transformation manager. Saranno loro ad assumere una posizione strategica all’interno dell’organizzazione e svolgere un ruolo chiave nell’implementazione dell’Industry 5.0, gestendo il cambiamento in modo da bilanciare al meglio l’equilibrio tra uomo e macchina promuovendo al contempo una cultura organizzativa human-centric, sostenibile, votata alla collaborazione in cui i lavoratori si possano sentire ingaggiati e valorizzati. Nel ruolo di guide dovranno supportare i lavoratori, fornendo gli strumenti, la formazione e le risorse necessarie per rendere la transizione fluida e non traumatica.
In conclusione, l’Industry 5.0 offre un’eccezionale ventaglio di opportunità che, se colte, possono portare numerosi vantaggi. Le nuove tecnologie, imbrigliate e messe al servizio dell’umanità, avranno un ruolo fondamentale nel generare benessere e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Non rappresenteranno più una minaccia, bensì una risorsa strategica.
Tuttavia, è importante riconoscere che mentre il mondo del lavoro è ancora immerso nella digitalizzazione e nella rivoluzione dell’Industry 4.0, è già necessario focalizzare l’attenzione sull’aspetto umano. Le stesse implementazioni tecnologiche di questa rivoluzione industriale avranno un ruolo cruciale nell’Industry 5.0. Pertanto, dobbiamo iniziare fin da ora a concentrarci sull’uomo, affinché possiamo massimizzare il potenziale delle nuove tecnologie.
Ciò comporta dei rischi e delle opportunità da considerare attentamente. Da un lato, esistono rischi come la possibilità di esclusione sociale o di un divario digitale sempre più ampio se non si affrontano adeguatamente le sfide della digitalizzazione. D’altra parte, ci sono straordinarie opportunità per l’evoluzione delle competenze, l’automazione dei compiti ripetitivi, l’ottimizzazione dei processi grazie all’integrazione delle tecnologie avanzate e soprattutto la possibilità di raggiungere traguardi inimmaginabili fino a pochi anni fa.
È fondamentale che gli operatori nell’era dell’Industry 5.0 si adattino alle nuove tecnologie, digitalizzandosi e sviluppando una maggiore resilienza al cambiamento. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare mai il valore unico che solo il capitale umano può offrire. La creatività, l’intuizione, la capacità di problem-solving e la emozioni umane sono elementi essenziali che non possono essere sostituiti dalle macchine.
Perciò, dobbiamo abbracciare questa nuova era industriale, valorizzando le competenze umane, promuovendo una formazione continua e investendo nella creazione di un ambiente di lavoro che favorisca il benessere e l’equità. Solo così potremo sfruttare appieno le opportunità offerte dall’Industry 5.0, riducendo i rischi e costruendo un futuro sostenibile e prospero per tutti.
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